lunedì 20 febbraio 2017

Emergenza mercurio: oltre il 90% del mercurio ritrovato nei pesci è nella forma metilata, la più pericolosa per la salute umana.


Avviata l’indagine sulla presenza di Mercurio nel Paglia e Tevere,

ma perché svolgere le indagini a metà? 





L’allarme viene lanciato nel giugno del 2016 quando vengono resi noti i dati dell’attività di ricerca (raccolti dal 2009) del dipartimento di scienza della terra dell'università di Firenze: “60 tonnellate di mercurio nei sedimenti fluviali del fiume Paglia, 11 kg di mercurio che ogni anno arrivano al Mar Tirreno, concentrazioni elevate di mercurio nei campioni di muscoli dei pesci d’acqua dolce. Oltre il 90% del mercurio ritrovato nei pesci è nella forma metilata, la più pericolosa per la salute umana. Una grande percentuale dei campioni di muscolo di pesce supera le linee guida U.S. EPA 2009 (United States Environment Protection Agency) per il metil-mercurio ai fini della sicurezza per il consumo umano”.

venerdì 17 febbraio 2017

Perché le istituzioni premiano chi ha sottratto terreni alla comunità e vi ha costruito abusivamente sopra?









Gli usi civici non sono una specie di salvadanaio da saccheggiare per contingenti esigenze di bilancio. Non li si può sminuzzare e cedere al miglior offerente (o al peggiore), etichettando cinicamente la svendita come “sviluppo”[1]. Ed, invece, da anni, questo si continua a fare.

E questo ha fatto anche la Regione Lazio, il 10 agosto, in pieno periodo feriale, proprio con una legge, la n. 12 del 2016, dal titolo “Disposizioni per la semplificazione, la competitività e lo sviluppo della regione” che, all’art. 17, la legge permette la “legittimazione di occupazioni abusive di terreni agricoli a uso civico”.


mercoledì 15 febbraio 2017

No alla geotermia. Il sindaco Ghinassi invita i colleghi degli altri comuni ad unirsi per attaccare, sia sul piano politico che giudiziario.



"cambiamo tattica, passiamo da un atteggiamento difensivo ad un atteggiamento di attacco, anche sul fronte legale e giudiziario".










Intervento del sindaco di Acquapendente Angelo Ghinassi al Convegno di Abbadia San Salvatore del 4 febbraio 2017: "Dall'Amiata alla valle del Tevere. Ancora geotermia industriale o un altro sviluppo è possibile?"


"Nel Lazio stanno proliferando molti progetti pilota per impianti geotermici (piana dell’Alfina, Latera, Piana del Diavolo, al confine tra Ischia di Castro, Cellere e Farnese)… 

Noi dobbiamo dire no a questi interventi di sfruttamento, dobbiamo dire no per salvaguardare un territorio che ha mantenuto intatta la sua specificità e la sua vocazione.  

Gli interventi che mi hanno preceduto, e che hanno mostrato tutti i danni ambientali e, soprattutto alla salute, mi ha fatto montare una rabbia dentro che, ve lo assicuro, faccio fatica a trattenermi.  

Ed allora dico…  visto che la consapevolezza verso questi danni è ad un buon livello, possiamo dire che siamo maturi… visto che le norme ci sono, e dovrebbero salvaguardare l’interesse ambientale, l’interesse alla salute ma, aggiungo, anche l’interesse paesaggistico… ed allora io dico bisogna fare uno scatto in avanti…credo che sia il arrivato momento di scalare, attivando tutte le iniziative, sia sul piano politico… ciascuno per quello che potrà fare, ma anche sotto il profilo legale, giudiziario. 

Cioè, cambiamo tattica, passiamo da un atteggiamento difensivo ad un atteggiamento di attacco, anche sul fronte legale e giudiziario.

Io credo che questo dobbiamo fare, e lo dobbiamo fare uniti…  

Varcare i confini amministrativi è complicatissimo, quindi noi dobbiamo cercare di saltare le tre regioni, saltare anche il livello provinciale, e fare una sorta di azione legale attraverso l’unione dei nostri comuni … 

Io lancio questo invito anche ai colleghi che sono in sala, se ci vogliamo sentire, se ci vogliamo vedere per approfondire questo tema e, soprattutto, per verificare tempi e modalità di intervento, io ci sto!"


martedì 14 febbraio 2017

Il Fiume Paglia: emergenza mercurio.


Mercurio, un problema emergente dell’Italia centrale.



Intervento del sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, al Convegno di Abbadia San Salvatore del 4 febbraio 2017: "Dall'Amiata alla valle del Tevere. Ancora geotermia industriale o un altro sviluppo è possibile?" .


Il sindaco Germani, dopo aver ricordato che la seconda ordinanza che ha dovuto fare come sindaco è stata quella di impedire la pesca nel fiume Paglia a causa dell’inquinamento presente, ha sottolineato l’importanza del “Piano d’indagine nelle aste fluviali del F. Paglia e del F. Tevere per la verifica dello stato di contaminazione da mercurio” elaborato dalle Arpa delle tre regioni coinvolte (Toscana, Umbria e Lazio), per poter conoscere in maniera completa ed approfondita il problema: “Per tanto tempo ci hanno detto che erano le miniere dell’Amiata che inquinavano il fiume di mercurio, si sono spesi tanti soldi per bonificare le miniere, la cui bonifica è a buon punto, ora non vorremmo che aver speso tanti soldi per bonificare le miniere e poi scopriamo che l’inquinamento arriva da un’altra parte”.


Quindi, ha ribadito ancora una volta il suo no alla geotermia: “Perché vogliamo uno sviluppo diverso, i nostri territori non hanno questa vocazione. Nello sviluppo che vogliamo per i nostri territori non ci può essere spazio per l’energia geotermica che riteniamo, non sia il sistema migliore, oramai, nel 2017, come tecnologia per produrre energia. Noi stiamo ostacolando con tutte le nostre forze la realizzazione di questi impianti geotermici sul nostro territorio. Noi abbiamo scelto un altro tipo di sviluppo che guarda ai beni culturali, all’ambiente, al turismo. È complicato perché in mezzo ci sono risorse economiche importanti, ci sono economie che si sono mosse. Però credo che il numero, e la concretezza, di questa nuova classe di sindaci, di tutte le estrazioni politiche, sia un dato importante, perché si rendono conto che lo sviluppo dei nostri territori deve andare verso un’altra direzione. Finalmente riusciamo a mettere insieme le tre regioni ed un grosso lavoro lo stanno facendo anche le associazioni presenti sul territorio per un altro tipo di sviluppo”.

Il genocidio dall'Amiata: avvelenare lentamente la popolazione con il mercurio.



La quantità di mercurio emessa dalle centrali Geotermoelettriche dell’Amiata è pari al 42,5% (cioè circa la metà) delle emissioni di mercurio di tutto il comparto industriale italiano, e il 2,1% di tutto il comparto industriale europeo. Una quantità esorbitante!






In questo video l'intervento del prof. Andrea Borgia (University di Milano, Open University M. Keynes, UK, global Research Council proprio in geotermia), al convegno del 4 febbraio 2017 ad Abbadia San Salvatore "Dall'Amiata alla valle del Tevere. Ancora geotermia industriale o un altro sviluppo è possibile?" 

I dati di mercurio emesso in atmosfera sono impressionanti:

È possibile fare un calcolo approssimativo del mercurio emesso –questa quantità è sottostimata in quanto non vengono considerate le emissioni durante i fuori servizio degli impianti– in base ai dati disponibili, osserva il geologo Andrea Borgia, attento studioso della geotermia amiatina. 

Secondo i dati Enel nel 1996 le emissioni di mercurio erano pari a 2611 kg/anno.

Nella DGR Regione Toscana, la n. 344, si ricava che le centrali di Piancastagnaio emettono mercurio nella quantità di:

- 1969 kg/anno nel 2000
- 749 kg/anno nel 2003
- 914 kg/anno nel 2005
- 740 kg/anno nel 2007
- 248 kg/anno nel 2013

Il totale emesso negli anni 1969-1999 è di 37,894 tonnellate/anno, a cui si aggiungono le emissioni dal 2000 al 2016, per un totale di 52,559 tonnellate

Questa quantità di Mercurio immessa nell'ambiente è esorbitante”.



venerdì 10 febbraio 2017

MOZIONE USI CIVICI




COMUNE DI ACQUAPENDENTE

PROVINCIA DI VITERBO

Al Presidente del Consiglio



OGGETTO: Mozione ai sensi dell’art. 43, comma 3, del D. Lgs. 267/ 2000, art. 22 del vigente Regolamento del Consiglio comunale, per la valutazione della L. R. Lazio, 10 agosto 2016 n. 12, art.17 (disposizioni in materia di terreni di proprietà collettiva e riqualificazione urbanistico-ambientale. Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 1986 n. 1 “Regime urbanistico dei terreni di uso civico e relative norme transitorie” e succ. modifiche), pubblicata nel BUR Lazio, 11 agosto 2016 n. 64, suppl. 2.


La sottoscritta Solange Manfredi, Consigliere comunale della Lista Civica Acquapendente Progetto Comune,
Premesso che

  • in data 10 agosto 2016, la Regione Lazio ha approvato la legge n. 12 dal titolo “Disposizioni per la semplificazione, la competitività e lo sviluppo della regione”;  


  • in data 26 agosto 2016, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus ha rivolto una motivata istanza al Governo nazionale perché impugnasse davanti alla Corte costituzionale, ai sensi dell’art. 127 della Costituzionale la legge in oggetto perché contenente disposizioni lesive delle competenze esclusive statali in materia di “tutela dell’ambiente e degli ecosistemi”, in violazione dell’art. 117, comma 2°, lettera s della Costituzione;

  •      in data 15 settembre 2016, l’Associazione per la tutela delle proprietà collettive e dei diritti di uso civico (A.PRO.DUC), nella persona del suo presidente, prof. Vincenzo Cerulli Irelli, ha presentato un esposto affinché il Governo promuovesse la questione di legittimità costituzionale dell’art. 17 della legge della Regione Lazio 10 agosto 2016 n.12, pubbl. nel BUR Lazio 11 agosto 2016 n. 64, suppl. 2, a norma dell’art. 127 Costituzione italiana (come sost. dall’art. 8 L.cost.18 ottobre 2001 n.3: alleg. 2), nella parte in cui contrasta con la legge nazionale 16 giugno 1927 n.1766, artt. 9, 10 e 12, sul riordino degli usi civici nel Regno e artt. 25 e 33, r.d. 26 febbraio 1928 n.332 di approv. del regolamento di attuazione della citata legge 1766/1927, nonché con l’art. 66, 7° co. del d.P.R. n. 616 del 1977 sul trasferimento delle funzioni amm.ve alle Regioni a statuto ordinario, art. 1, l. 12 gennaio 1991 n. 13, Determinazione degli atti amministrativi da adottarsi nella forma del decreto del Presidente della Repubblica; e norme successive, per eccesso di competenza legislativa regionale.