Avviata
l’indagine sulla presenza di Mercurio nel Paglia e Tevere,
ma perché svolgere
le indagini a metà?
L’allarme viene lanciato nel
giugno del 2016 quando vengono resi noti i dati dell’attività di ricerca (raccolti
dal 2009) del dipartimento di scienza della terra dell'università di Firenze: “60
tonnellate di mercurio nei sedimenti fluviali del fiume Paglia, 11 kg di
mercurio che ogni anno arrivano al Mar Tirreno, concentrazioni elevate di mercurio nei campioni di muscoli dei pesci
d’acqua dolce. Oltre il 90% del
mercurio ritrovato nei pesci è nella forma metilata, la più pericolosa per la
salute umana. Una grande percentuale dei campioni di muscolo di pesce
supera le linee guida U.S. EPA 2009 (United States Environment Protection
Agency) per il metil-mercurio ai fini della sicurezza per il consumo umano”.
Gli usi civici non sono
una specie di salvadanaio da saccheggiare per contingenti esigenze di bilancio.
Non li si può sminuzzare e cedere al miglior offerente (o al peggiore),
etichettando cinicamente la svendita come “sviluppo”[1]. Ed, invece, da anni,
questo si continua a fare.
E questo ha fatto anche
la Regione Lazio, il 10 agosto, in pieno periodo feriale, proprio con una legge,
la n. 12 del 2016, dal titolo “Disposizioni
per la semplificazione, la competitività e lo sviluppo della regione” che, all’art. 17, la legge permette la “legittimazione
di occupazioni abusive di terreni agricoli a uso civico”.
"cambiamo tattica, passiamo da un atteggiamento difensivo ad un atteggiamento di attacco, anche sul fronte legale e giudiziario".
Intervento del sindaco di Acquapendente Angelo Ghinassi al
Convegno di Abbadia San Salvatore del 4 febbraio 2017: "Dall'Amiata alla
valle del Tevere. Ancora geotermia industriale o un altro sviluppo è
possibile?"
"Nel Lazio stanno proliferando molti progetti pilota per
impianti geotermici (piana dell’Alfina, Latera, Piana del Diavolo, al confine
tra Ischia di Castro, Cellere e Farnese)…
Noi dobbiamo dire no a questi
interventi di sfruttamento, dobbiamo dire no per salvaguardare un territorio
che ha mantenuto intatta la sua specificità e la sua vocazione.
Gli interventi che mi hanno preceduto, e che
hanno mostrato tutti i danni ambientali e, soprattutto alla salute, mi ha fatto
montare una rabbia dentro che, ve lo assicuro, faccio fatica a
trattenermi.
Ed allora dico… visto che la consapevolezza verso questi
danni è ad un buon livello, possiamo dire che siamo maturi… visto che le norme
ci sono, e dovrebbero salvaguardare l’interesse ambientale, l’interesse alla
salute ma, aggiungo, anche l’interesse paesaggistico… ed allora io dico bisogna
fare uno scatto in avanti…credo che sia il arrivato momento di scalare,
attivando tutte le iniziative, sia sul piano politico… ciascuno per quello che
potrà fare, ma anche sotto il profilo legale, giudiziario.
Cioè, cambiamo
tattica, passiamo da un atteggiamento difensivo ad un atteggiamento di attacco,
anche sul fronte legale e giudiziario.
Io credo che questo dobbiamo fare, e lo dobbiamo fare uniti…
Varcare i confini amministrativi è complicatissimo,
quindi noi dobbiamo cercare di saltare le tre regioni, saltare anche il livello
provinciale, e fare una sorta di azione legale attraverso l’unione dei nostri comuni
…
Io lancio questo invito anche ai colleghi che sono in sala, se ci vogliamo
sentire, se ci vogliamo vedere per approfondire questo tema e, soprattutto, per
verificare tempi e modalità di intervento, io ci sto!"
Mercurio,
un problema emergente dell’Italia centrale.
Intervento del sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, al Convegno di Abbadia San Salvatore del 4 febbraio 2017: "Dall'Amiata alla valle del Tevere. Ancora geotermia industriale o un altro sviluppo è possibile?" .
Il sindaco Germani, dopo aver ricordato che la seconda
ordinanza che ha dovuto fare come sindaco è stata quella di impedire la pesca
nel fiume Paglia a causa dell’inquinamento presente, ha sottolineato l’importanza
del “Piano d’indagine nelle aste fluviali del F. Paglia e del F. Tevere per la
verifica dello stato di contaminazione da mercurio” elaborato dalle Arpa delle
tre regioni coinvolte (Toscana, Umbria e Lazio), per poter conoscere in maniera
completa ed approfondita il problema: “Per
tanto tempo ci hanno detto che erano le miniere dell’Amiata che inquinavano il
fiume di mercurio, si sono spesi tanti soldi per bonificare le miniere, la cui
bonifica è a buon punto, ora non vorremmo che aver speso tanti soldi per
bonificare le miniere e poi scopriamo che l’inquinamento arriva da un’altra
parte”.
Quindi, ha ribadito ancora una volta il suo no alla
geotermia: “Perché vogliamo uno sviluppo diverso, i nostri territori non hanno
questa vocazione. Nello sviluppo che vogliamo per i nostri territori non ci può
essere spazio per l’energia geotermica che riteniamo, non sia il sistema
migliore, oramai, nel 2017, come tecnologia per produrre energia. Noi stiamo
ostacolando con tutte le nostre forze la realizzazione di questi impianti
geotermici sul nostro territorio. Noi abbiamo scelto un altro tipo di sviluppo
che guarda ai beni culturali, all’ambiente, al turismo. È complicato perché in
mezzo ci sono risorse economiche importanti, ci sono economie che si sono
mosse. Però credo che il numero, e la concretezza, di questa nuova classe di
sindaci, di tutte le estrazioni politiche, sia un dato importante, perché si
rendono conto che lo sviluppo dei nostri territori deve andare verso un’altra
direzione. Finalmente riusciamo a mettere insieme le tre regioni ed un grosso
lavoro lo stanno facendo anche le associazioni presenti sul territorio per un
altro tipo di sviluppo”.
La quantità di mercurio emessa dalle centrali Geotermoelettriche dell’Amiata è pari al 42,5% (cioè circa la metà) delle emissioni di mercurio di tutto il comparto industriale italiano, e il 2,1% di tutto il comparto industriale europeo. Una quantità esorbitante!
In questo video l'intervento del prof. Andrea Borgia
(University di Milano, Open University M. Keynes, UK, global Research Council
proprio in geotermia), al convegno del 4 febbraio 2017 ad Abbadia San Salvatore "Dall'Amiata alla valle del Tevere. Ancora geotermia industriale o un altro sviluppo è possibile?"
I dati di mercurio emesso in atmosfera sono impressionanti:
“È possibile fare un calcolo approssimativo
del mercurio emesso –questaquantità è sottostimata
in quanto non vengono considerate le emissionidurante i fuori servizio degli impianti– in base ai
dati disponibili”, osserva il geologo
Andrea Borgia, attento studioso della geotermia amiatina.
“Secondo i dati Enel nel 1996 le emissioni di mercurio erano pari a 2611
kg/anno.
Nella DGR Regione Toscana, la n. 344, si ricava che le centrali di
Piancastagnaioemettono mercurio nella quantità di:
- 1969 kg/anno nel 2000;
- 749 kg/anno nel 2003;
- 914 kg/anno nel 2005;
- 740 kg/anno nel 2007;
- 248 kg/anno nel 2013.
Il totale
emesso negli anni 1969-1999 è di 37,894 tonnellate/anno, a cui si aggiungono le
emissioni dal 2000 al 2016, per un totale di 52,559 tonnellate.
Questa quantità
di Mercurio immessa nell'ambiente è esorbitante”.
OGGETTO: Mozione ai
sensi dell’art. 43, comma 3, del D. Lgs. 267/ 2000, art. 22 del vigente
Regolamento del Consiglio comunale, per
la valutazionedella L. R. Lazio, 10 agosto 2016 n. 12, art.17
(disposizioni in materia di terreni di proprietà collettiva e riqualificazione
urbanistico-ambientale. Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 1986 n. 1
“Regime urbanistico dei terreni di uso civico e relative norme transitorie” e
succ. modifiche), pubblicata nel BUR Lazio, 11 agosto 2016 n. 64, suppl. 2.
La sottoscritta Solange
Manfredi, Consigliere comunale della Lista Civica Acquapendente Progetto Comune,
Premesso
che
in
data 10 agosto 2016, la Regione Lazio ha approvato la legge n. 12 dal titolo “Disposizioni per la semplificazione,
la competitività e lo sviluppo della regione”;
in
data 26 agosto 2016, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus ha
rivolto una motivata istanza
al Governo nazionale perché
impugnasse davanti alla Corte
costituzionale, ai sensi dell’art. 127 della Costituzionale la legge in oggetto
perché contenente disposizioni lesive delle competenze esclusive statali in
materia di “tutela dell’ambiente e
degli ecosistemi”, in violazione dell’art. 117, comma 2°, lettera s
della Costituzione;
in data 15 settembre 2016, l’Associazione per la tutela delle proprietà
collettive e dei diritti di uso civico (A.PRO.DUC), nella persona del suo presidente, prof.Vincenzo Cerulli Irelli, ha presentato
un esposto affinché il Governo promuovesse la questione di legittimità
costituzionale dell’art. 17 della legge della Regione Lazio 10 agosto 2016
n.12, pubbl. nel BUR Lazio 11 agosto 2016 n. 64, suppl. 2, a norma dell’art.
127 Costituzione italiana (come sost. dall’art. 8 L.cost.18 ottobre 2001 n.3: alleg.
2), nella parte in cui contrasta con la legge nazionale 16 giugno 1927
n.1766, artt. 9, 10 e 12, sul riordino degli usi civici nel Regno e artt. 25 e
33, r.d. 26 febbraio 1928 n.332 di approv. del regolamento di attuazione della
citata legge 1766/1927, nonché con l’art. 66, 7° co. del d.P.R. n. 616 del 1977
sul trasferimento delle funzioni amm.ve alle Regioni a statuto ordinario, art.
1, l. 12 gennaio 1991 n. 13, Determinazione degli atti amministrativi da
adottarsi nella forma del decreto del Presidente della Repubblica; e norme
successive, per eccesso di competenza legislativa regionale.